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Bottino pieno per la McLaren nel fine settimana di Miami: doppietta ieri nella Sprint e doppietta oggi nel Gran Premio per un totale di 58 punti all’attivo. Se ieri era stato Lando Norris a passare per primo sotto la bandiera a scacchi oggi l’ordine d’arrivo fra i due piloti si è invertito con Oscar Piastri davanti al compagno di squadra. Il pilota australiano ha vinto il quarto Gran Premio della stagione, il terzo consecutivo e il sesto nella carriera. Per la McLaren quella di oggi è la doppietta numero 51 nella storia, la seconda nella stagione.
Sul podio è salito per la quarta volta quest’anno George Russell (Mercedes): una volta secondo e tre volte terzo.
LA GIORNATA IN PISTA
Sulla griglia di partenza i piloti si sono suddivisi – secondo le previsioni della vigilia – fra quelli che hanno preferito fare il primo stint con le Medium (13) seguendo la strategia sulla carta più veloce e chi, invece, ha optato per la Hard, giocando soprattutto sulla possibilità di allungare la finestra in cui, eventualmente, sfruttare una neutralizzazione per fare il pit-stop, senza contare la possibilità di pioggia che ha accompagnato la gara per tutta la sua durata.
Lo stint più lungo in assoluto è stato completato dalla Sauber di Nico Hulkenberg e dalla Aston Martin di Lance Stroll, che hanno percorso 36 giri con un set di Hard. Per quanto riguarda le Medium, il primato è stato di 29 giri, condiviso dai due piloti McLaren e dai due della Ferrari (Charles Leclerc e Lewis Hamilton, che però si sono scambiati l’ordine degli stint con la C4: il monegasco ha fatto il primo, l’inglese il secondo).
MARIO ISOLA – DIRETTORE MOTORSPORT PIRELLI
“È stata una gara molto lineare, perlomeno dal punto di vista delle gomme. Dai pochi dati raccolti nel weekend era già emerso che, nonostante avessimo selezionato una terna di mescole uno step più morbida rispetto allo scorso anno allo scopo di creare più opzioni strategiche, sarebbe molto probabilmente rimasta una corsa da un solo pit-stop e così è stato. Il degrado della C3 e della C4 è stato molto contenuto, per la seconda addirittura inferiore alle previsioni. Non è un caso che sia stato possibile per tanti piloti partiti con la Medium estendere il primo stint fino a metà della gara e magari anche oltre, visto che la Virtual Safety Car ha favorito il passaggio alla Hard da parte di chi in quel momento occupava le posizioni di vertice.
Il fatto che le gomme abbiano degradato così poco ha peraltro creato le condizioni per avere tanti duelli in pista, soprattutto nella prima parte della corsa quando i piloti hanno spinto a loro piacimento. Uno scenario diverso, ad esempio, rispetto a quanto avevamo visto a Suzuka un mese fa: questa è una pista dalle caratteristiche differenti, dove i sorpassi sono possibili, ma è sintomatico di come sia complicato cercare di avere tutte le condizioni migliori per un grande spettacolo come meritano gli appassionati”.
Automobile Magazine – ITALIA